Il terremoto ha sconvolto il Giappone fa paura anche in altre Regioni affacciate sul Pacifico. Si sono registrate in tutto due scosse (la seconda di 7.8 gradi), e la prima è durata oltre due minuti. Il sisma, per l'Istituto di Geofisica degli Stati Uniti, è avvenuto a 24,4 chilometri di profondità alle 6.46 ora italiana (14.46 in Giappone) e a circa un centinaio di chilometri dalla costa della prefettura Miyagi. L'allarme tsunami è stato esteso a tutto l'Oceano Pacifico, all'Australia, Messico, Nuova Zelanda e America Latina. Le scosse sono state avvertire in modo chiaro fino a Pechino. Si temono altre onde tsunami sulla Russia e sulle Filippine.
La zona colpita dagli tsunami è più o meno sempre la stessa, Oceano Pacifico oppure Oceano Indiano.
L'Oceano Pacifico è monitorato da due reti una americana e una giapponese. Il Pacifico per le sue caratteristiche geologiche è una delle zone al mondo a più alto rischio terremoti e quindi tsunami. E' una zona particolarmente attiva dove le faglie si scontrano provocando energie molto forti e quindi provocando terremoti in mare di forte potenza.
Come è la situazione nel Mar Mediterraneo? La zona tra la costa di Napoli e la Sicilia è ricca di vulcani sottomarini ad esempio…
Le zone marine a rischio terremoti sono parecchie in tutto il mondo e una di queste è il Mar Mediterraneo. Istanbul ad esempio è una città particolarmente a rischio, colpita in passato da diversi terremoti, uno anche 200 anni fa di forte intensità, ha una faglia che l'attraversa molto vicina alla città. E prevedibile che subirà altri terremoti con rischio tsunami anche se non è possibile dire quando. Anche la costa italiana è a rischio, ci sono diversi vulcani sottomarini e una esplosione di questi o il collasso del corpo vulcanico possono provocare tsunami.
L'onda che ha colpito il Giappone era alta dieci metri: una altezza nella norma?
L'altezza dell'onda dipende da diverse caratteristiche. Oltre che dalla magnitudo della scossa, dipende da quanto si è mosso il fondo marino. Quello che genera lo tsunami è infatti lo smuoversi del fondo marino successivo alla scossa che genera un effetto pistone. Poi l'altezza dell'onda dipende da come è fatta la costa dove si abbatte lo tsunami: se ad esempio arriva in una baia, questa può ingolfare la corrente marina e creare onde molte alte. In questi casi si possono avere onde alte anche trenta metri. Ma a soli pochi chilometri da dove si abbattono queste onde ci possono invece essere onde alte solo tre metri, dipende se il mare sale dolcemente o sale bruscamente. Dipende insomma da come è la costa dove arriva l'onda: a pochissima distanza ci spossino essere onde molto alte e onde basse.
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